lunedì 29 settembre 2008

A.C.A.B.

"Ai familiari di Gabriele Sandri chiedo perdono. Ma non trovo le parole. Ho ucciso il loro figlio: dire che mi dispiace, che non volevo, non può essere sufficiente. Vorrei incontrarli, anche se so che non sarebbE FACILE. Il commento di Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, è breve ma pungente: "Il perdono? E' tardi. La richiesta arriva con una tempistica processuale ineccepibile, che fa sorgere qualche perplessità. Non suona come vera". "Incontrarlo? - risponde Cristiano -. Non lo so, non ne abbiamo mai parlato. Ma sarebbe difficile". In dieci mesi Spaccarotelle non si sarebbe mai fatto vivo con la famiglia Sandri. "Un conto sarebbe stato incontrarlo subito, ma che la sua richiesta e le scuse arrivino a processo iniziato appare fuori luogo", conclude Cristiano."E' una mossa un po' tardiva - aggiunge l'avvocato dalla famiglia Sandri, Michele Monaco - E poi, dicendo che il colpo è partito accidentalmente, Spaccarotella nega l'evidenza. Ci sono prove, testimoni, che dimostrano il contrario".

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