Philippe Mexes vuole il sostegno dei tifosi domenica a Catania. Lo ha dichiarato ai microfoni dell`emittente romana `Radio Radio`, commentando la decisione dell`Osservatorio per le manifestazioni sportive: “C`e` stata disparita` di trattamento. I nostri tifosi non possono venire a Catania? A noi servono i tifosi, sono importantissimi, soprattutto se gli interisti possono andare a Parma. C`e` stata disparita`, pero` poi non vogliamo parlare di queste cose, perche` in campo ci andiamo noi”.
Della stessa opinione, ma con un dubbio, anche la signora Maria Sensi, moglie del presidente del club giallorosso Franco Sensi, che presenziando alla festa dell`Associazione Roma Club, ha commentato: “E` giusto, e` giusto andare a Catania, ma non manderei mio figlio. Lo so che e` giusto andare a Catania, e` giusto che un tifoso ci vada ma, ripeto, se avessi un figlio non lo manderei li`. A Parma? Si`, penso che molti romanisti andranno a Parma, anche se e` pericoloso.
mercoledì 14 maggio 2008
domenica 4 maggio 2008
e poi dobbiamo pagare anche il canone
Una gogna mediatica e qualunquista, indegna del servizio pubblico. E pensare che paghiamo anche il canone per vedere questi insulti dallo schermo”.
Così Luca Romagnoli, segretario del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, commenta la trasmissione di Michele Santoro che nel suo ‘Annozero’ di giovedì ha mandato in onda parte del comizio tenuto da Beppe Grillo al secondo V-Day.
“Il giornalismo fazioso di Santoro – rincara l’eurodeputato di Fiamma – si conferma essere un megafono prestato a chi cerca di imbonire la piazza per attaccare tutti. Ognuno può dire e fare quello che vuole, ma non lo faccia con i soldi pubblici. Santoro metta su una sua bella tv tutta e dichiaratamente di sinistra, poi saranno i telespetattori a determinare l’audience con il potere del telecomando”.
“Forse così la finiremo – taglia corto Luca Romagnoli – di sorbirci predicozzi da bar dello sport e analisi da massaie, con tutto il rispetto per le casalinghe. Di ‘Annozero’ salvo solo le vignette di Vauro, che almeno e’ ironico. Il resto è purtroppo tragico”.
Così Luca Romagnoli, segretario del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, commenta la trasmissione di Michele Santoro che nel suo ‘Annozero’ di giovedì ha mandato in onda parte del comizio tenuto da Beppe Grillo al secondo V-Day.
“Il giornalismo fazioso di Santoro – rincara l’eurodeputato di Fiamma – si conferma essere un megafono prestato a chi cerca di imbonire la piazza per attaccare tutti. Ognuno può dire e fare quello che vuole, ma non lo faccia con i soldi pubblici. Santoro metta su una sua bella tv tutta e dichiaratamente di sinistra, poi saranno i telespetattori a determinare l’audience con il potere del telecomando”.
“Forse così la finiremo – taglia corto Luca Romagnoli – di sorbirci predicozzi da bar dello sport e analisi da massaie, con tutto il rispetto per le casalinghe. Di ‘Annozero’ salvo solo le vignette di Vauro, che almeno e’ ironico. Il resto è purtroppo tragico”.
venerdì 2 maggio 2008
RODOLFO GRAZIANI
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgg3nCaf092mEHGBQ-MNwGAyVLi9fYyK1MurfwGa6MBQpNbrbm9v3YWSg_AehWoDGxtO0ndrrVZgkHkqtqHwiK1wnjQHvBvPivkYbwKNxEBnI0Lj8mM4i780gDNoldUJwLoSVoqKfncRv4/s400/graziani.jpg)
Maresciallo d'Italia,nasce a Filettino,Frosinone,nel 1882 . Prestò dapprima servizio nei reparti coloniali eritrei (1908) e nelle truppe libiche (1913). Partecipò quindi (prima col grado di capitano, poi di maggiore) alla prima guerra mondiale. Divenuto, dopo l'armistizio, colonnello dei reparti coloniali libici, operò alla loro testa nella riconquista della Tripolitania (1922-1923) e poi della Cirenaica (1925-1931). Nominato successivamente generale di brigata, vicegovernatore della Cirenaica, generale di divisione (1930) e generale di corpo d'armata per meriti eccezionali (1932), nel 1935 fu inviato come governatore generale in Somalia. Durante la guerra etiopica ebbe il comando del fronte meridionale e sconfisse gli Abissini a Neghelli e nella battaglia dell'Ogaden; creato maresciallo d'Italia (1936), marchese di Neghelli e viceré d'Etiopia (giugno 1936 - novembre 1937), tornò in Italia nel gennaio 1938, dopo un attentato in cui rimase ferito gravemente. Scoppiato il secondo conflitto mondiale, ebbe nel giugno 1940 il governo della Libia e il comando delle truppe dell'Africa settentrionale; dopo aver compiuto una puntata offensiva su Sidi el- Barrani (settembre 1940), contrattaccato dagli Inglesi dovette ripiegare fino a El-Agheila, e fu perciò sostituito dal generale Gariboldi (febbraio 1941). Ritiratosi a vita privata fino all'armistizio, dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale, e fu ministro della difesa e capo di SM del governo di Salò. Consegnatosi agli Alleati (1º maggio 1945), condannato da un tribunale italiano a diciannove anni di reclusione come colpevole di collaborazionismo (1948), fu liberato nel 1950, e militò nel movimento sociale italiano (del quale fu presidente onorario), uscendone però nel 1954. Morì a Roma nel 1955.
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