eccoci qua nuovamente a commentare una sconfitta della provercelli .Anno nero per le bianche casacche che oltre ai limiti tecnici di alcuni giocatori,si aggiunge anche la sfiga e l'incompetenza degli arbitri.Il 3 a 1 in favore degli orange eporediesi e' un risultato troppo pesante da digerire, e a questo punto del campionato penso che dovremmo dire addio ai sogni di gloria ,stando attenti pero' attenti anon farci risucchiare nella zone calde della bassa classifica.Comunque anche oggi va un grosso plauso ai w.l. che hanno tenuto alto il nome della curva ovest e della citta' di Vercelli.
DIFFIDATI NON MOLLATE
martedì 26 febbraio 2008
venerdì 22 febbraio 2008
Poveri bimbi.......anche le patatine
NOVARAPer la seconda volta nel giro di sette mesi, il sindaco di Novara Massimo Giordano, con un’ordinanza emessa ieri pomeriggio, ha messo i sigilli allo stabilimento Pai, il tempio storico di produzione delle patatine. La decisione a seguito del rapporto dei Nas di Torino che hanno evidenziato gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali. Chiusura a tempo indeterminato, in attesa dei provvedimenti e degli interventi per la messa a norma. Ma non si prevedono tempi brevi questa volta. Rispetto alla precedente chiusura avvenuta nell’estate scorsa, la situazione appare decisamente più critica. Eppure in seguito all’ordinanza del sei agosto scorso, l’azienda aveva annunciato un investimento finanziario di oltre 18 milioni di euro per adeguarsi alle richieste avanzate dall’Asl. Il blitz dei Nas sarebbe scattato in seguito a una segnalazione di un consumatore campano, pare della provincia di Salerno, che avrebbe trovato in una confezione di patatine resti di «materiale organico». Dall’Asl campana che sta facendo le analisi, un commento stringato: «E’ qualcosa che non appartiene al mondo vegetale». Da qui la denuncia e l’immediato sopralluogo nello stabilimento di Novara, che dà lavoro a 130 dipendenti. Il sindaco di Novara Massimo Giordano non nasconde la propria preoccupazione per questo nuovo episodio che riguarda il colosso alimentare: «E’ una brutta vicenda, ne avrei fatto volentieri a meno anche per le conseguenze che ricadono sui lavoratori. Ma ho dovuto prendere atto della necessità e dell’urgenza dell’ordinanza dato che gli interventi da eseguire sono stati giudicati incompatibili con la contestuale prosecuzione della produzione di alimenti».Non si sa sino a quando l’azienda rimarrà chiusa. Lo scorso anno, anche in quel caso dopo la denuncia di un consumatore piemontese che aveva trovato un insetto in un sacchetto, l’Asl era intervenuta sollecitando la Pai a mettersi in regola. Invito disatteso o recepito con troppa lentezza e così agli inizi di agosto il sindaco aveva firmato l’ordinanza: anche in quella circostanza il testo non faceva riferimento all’episodio specifico ma ad alcune anomalie igieniche riguardanti i locali dove vengono conservate le patate fresche, pronte per essere lavorate e dove vengono cotte: il pavimento presentava un’intercapedine di sughero che si era seccato e si erano staccate alcune piastrelle. All’azienda erano stati imposti anche lavori alle zanzariere e ai pavimenti, tinteggiatura delle pareti e rinnovo delle pale con cui si impacchettavano le patate. L’esecuzione delle opere previste si era protratta e così era stata emessa l’ordinanza, senza però mai sospendere l’attività, perché - d’accordo sindacati e azienda - bloccare tutto nel cuore dell’estate sarebbe stato un colpo mortale per il mercato.La decisione di ieri, invece, è drastica. Nessuna deroga, blocco totale della produzione e chiusura dello stabilimento, che alle 18 di ieri sera ha terminato di sfornare patatine. Almeno fino a quando tutto non sarà a posto. I sindacati si dichiarano molto preoccupati: la cassa integrazione terminata da pochi giorni era legata al processo di ammodernamento imposto ad agosto. «Mancava solo la parte delle friggitrici - dicono i sindacalisti - il resto era stato completato». La Pai appartiene al gruppo San Carlo, azienda che opera nel settore chips, snack, pani e dolci. Dallo stabilimento di Novara ogni giorno si producono 65 tonnellate di patatine, circa 55 mila l’anno. E ogni giorno escono 27 Tir diretti a supermercati e negozi di tutta Italia. Il mercato domestico assorbe circa il 95 per cento della produzione.
mercoledì 20 febbraio 2008
VOTA COL CUORE VOTA FIAMMA TRICOLORE
“Siamo fieri e orgogliosi di fare questa battaglia insieme”.“Abbiamo mantenuto fede alla parola data e la Fiamma sarà sulla scheda elettorale”. Queste le parole del Segretario Nazionale della Fiamma Tricolore Luca Romagnoli, oggi alla conferenza di presentazione del cartello elettorale LA DESTRA.“Abbiamo dimostrato di essere gente che non si vende per soldi o per ‘promesse di poltrone’”.“Quelli che pensavano di escluderci con artifici legislativi – ha aggiunto l’europarlamentare – gli stessi che credevano che la Destra Italiana potesse essere ‘liquidata’ con una telefonata tra Fini e Berlusconi, ancora una volta hanno toppato”.“Saremo militanti e determinati nell’affrontare la campagna elettorale, senza se e senza ma – ha poi sottolineato – per ricordare agli elettori che ‘anticomunisti’ lo si è sempre”.“E che non si tende la mano a chi, con arroganza e protervia, ha governato due anni in spregio a un’opposizione che comunque rappresentava la metà degli Italiani – ha infine concluso – Luca Romagnoli”. Roma, 15 febbraio
lunedì 18 febbraio 2008
ITALIA VERGOGNATI
Ci sono biglietti in vendita su eBay, forse trovi all’ingresso il ragazzo dei pop-corn, dello zucchero filato, del torrone caramellato, delle bibite ghiacciate, del caffè Borghetti. Ci sono quaranta giornalisti e trenta posti a sedere per il pubblico. Ci sono auto lussuose, telecamere, visibilità. Ci sono i protagonisti, Olindo Romano e Rosa Bazzi. Ci sono i giudici togati, i flash, la claque.
Ci sono omicidi, quattro efferati crimini consumati nel chiuso di un appartamento andato a fuoco. C’è un supertestimone, Mario Frigerio, scampato per un soffio alla strage. C’è un ex sospettato, Abdel Fami Marzouck, parente di tre delle vittime e pregiudicato per spaccio di sostanze stupefacenti. C’è una confessione, anzi due. Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati “rei confessi” fino al cambio d’avvocato. Avevano snocciolato tutta la storia come sui romanzi gialli. Guanti di lattice, vestiti eliminati, alibi costruito. C’era uno scontrino di MacDonald’s, dissero che con quello avrebbero fugato ogni sospetto.
Ci sono, al di sopra di ogni dietrologia, i cadaveri di quattro persone che chiedono vendetta e punizione per i colpevoli. Sono quelli di Raffaella Castagna, trent’anni. Il figlio Yousef, due anni. Paola Galli, la suocera, sessant’anni. Valeria Cherubini, vicina di casa e moglie del supertestimone, cinquant’anni.
Si sgomitano un po’ tutti per assistere allo spettacolo. Tv e giornali si fanno battaglia. La gente vuol seguire e sapere se davvero sono stati loro, i coniugi Olindo e Rosa, Olly e Rosetta come li chiamano alcuni.
Incongruenze ce ne sono. Non si finirebbe più a raccontarle, sciorinando una lista che porterebbe solo ad assurde e improvvisate formulazioni. Si tenderebbe a fare gli sceneggiatori. A intessere trame romanzate su una miseria umana chiamata omicidio. A sangue freddo.
Qualcuno, in una gelida notte di un lunedì di dicembre, si è introdotto nell’appartamento, ha sgozzato gli occupanti, ha ripetuto l’operazione sui vicini ed è sparito. Chi e cosa abbia mosso quella mano ancora non si sa.
Seduto ad uno di questi posti a peso d’oro, te lo chiedi con insistenza.
Pensi all’assenza, al distacco, alla fine. Pensi allo zucchero filato e ai pop-corn e al torrone e ti chiedi se il film sarà appassionante. Marzouck vuole la pena di morte, lo stesso che ha dichiarato, durante un’intercettazione, di vivere il periodo migliore della sua vita. Stappi la lattina e butti giù un paio di pop-corn. Gli avvocati di Romano e della Bazzi obiettano che il supertestimone, appena ripresosi dal coma, ha descritto il suo assalitore come un uomo dalla pelle olivastra. Guardi gli imputati e sai che il loro candore epidermico può soltanto scagionarli. Così dai un morso al torrone e pensi che la faccenda si mette sul pesante. Le tv fanno primi piani del viso degli avvocati, degli imputati, dei testimoni, dei periti. E’ per i talk show, per i programmi di approfondimento. Hanno messo tutti il vestito migliore perché, chissà, anche a loro la vita potrebbe girare meglio dopo questo processo. Com’è successo ad Abdel Marzouck. C’è gente che prende appunti, forse galoppini dell’imprenditore che fa ricchi i delinquenti. Forse è un nuovo libro. La Franzoni ne ha scritto uno in cui racconta tutta la sua storia. Lo Stato le ha dato vent’anni ma lei è ancora a piede libero. Scrive libri. Montagne di fatturato.
Ascolti il parere dei periti. TI racconteranno delle tracce di sangue nell’automobile. Di DNA. Di profondità e numero delle ferite. Forse l’accusa mostrerà immagini dell’efferato crimine, quelle foto in formato venti per trenta, come le vedi nei film.
E quando il giudice batterà il martello, la seduta sarà rinviata al giorno successivo. Ti pulirai dalle briciole e penserai che, in fin dei conti, era meglio comprare una delle ultime udienze. Sei uno di quei giovani senza occupazione che fa l’università e ha davanti a sé un’infinità di master prima di vedere un lavoro. Ci sei venuto solo perché ne hanno parlato tutti. Per vedere le facce. Per farti vedere. Hai messo il vestito migliore, quello che se una telecamera ti inquadra, non fai una brutta figura. Forse qualcuno ti nota.
Esci e, mentre ti incammini sulla via del ritorno, un tizio ti urta e ti fa ruzzolare. Non si ferma neanche per chiederti scusa, ha molta fretta. Ha rovinato il tuo vestito nuovo.
Ti alzi, ti spolveri e pensi.
Pensi ai milioni di copie della Franzoni. Pensi alle marche di jeans firmati, ai talk show, a Marzouck e al suo periodo più bello.
E per un momento, solo un infinitesimo della tua vita, ti dici che la prossima non ti farai passare la mosca al naso.
La prossima volta, quello davanti ai flash potresti essere tu.
Ci sono omicidi, quattro efferati crimini consumati nel chiuso di un appartamento andato a fuoco. C’è un supertestimone, Mario Frigerio, scampato per un soffio alla strage. C’è un ex sospettato, Abdel Fami Marzouck, parente di tre delle vittime e pregiudicato per spaccio di sostanze stupefacenti. C’è una confessione, anzi due. Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati “rei confessi” fino al cambio d’avvocato. Avevano snocciolato tutta la storia come sui romanzi gialli. Guanti di lattice, vestiti eliminati, alibi costruito. C’era uno scontrino di MacDonald’s, dissero che con quello avrebbero fugato ogni sospetto.
Ci sono, al di sopra di ogni dietrologia, i cadaveri di quattro persone che chiedono vendetta e punizione per i colpevoli. Sono quelli di Raffaella Castagna, trent’anni. Il figlio Yousef, due anni. Paola Galli, la suocera, sessant’anni. Valeria Cherubini, vicina di casa e moglie del supertestimone, cinquant’anni.
Si sgomitano un po’ tutti per assistere allo spettacolo. Tv e giornali si fanno battaglia. La gente vuol seguire e sapere se davvero sono stati loro, i coniugi Olindo e Rosa, Olly e Rosetta come li chiamano alcuni.
Incongruenze ce ne sono. Non si finirebbe più a raccontarle, sciorinando una lista che porterebbe solo ad assurde e improvvisate formulazioni. Si tenderebbe a fare gli sceneggiatori. A intessere trame romanzate su una miseria umana chiamata omicidio. A sangue freddo.
Qualcuno, in una gelida notte di un lunedì di dicembre, si è introdotto nell’appartamento, ha sgozzato gli occupanti, ha ripetuto l’operazione sui vicini ed è sparito. Chi e cosa abbia mosso quella mano ancora non si sa.
Seduto ad uno di questi posti a peso d’oro, te lo chiedi con insistenza.
Pensi all’assenza, al distacco, alla fine. Pensi allo zucchero filato e ai pop-corn e al torrone e ti chiedi se il film sarà appassionante. Marzouck vuole la pena di morte, lo stesso che ha dichiarato, durante un’intercettazione, di vivere il periodo migliore della sua vita. Stappi la lattina e butti giù un paio di pop-corn. Gli avvocati di Romano e della Bazzi obiettano che il supertestimone, appena ripresosi dal coma, ha descritto il suo assalitore come un uomo dalla pelle olivastra. Guardi gli imputati e sai che il loro candore epidermico può soltanto scagionarli. Così dai un morso al torrone e pensi che la faccenda si mette sul pesante. Le tv fanno primi piani del viso degli avvocati, degli imputati, dei testimoni, dei periti. E’ per i talk show, per i programmi di approfondimento. Hanno messo tutti il vestito migliore perché, chissà, anche a loro la vita potrebbe girare meglio dopo questo processo. Com’è successo ad Abdel Marzouck. C’è gente che prende appunti, forse galoppini dell’imprenditore che fa ricchi i delinquenti. Forse è un nuovo libro. La Franzoni ne ha scritto uno in cui racconta tutta la sua storia. Lo Stato le ha dato vent’anni ma lei è ancora a piede libero. Scrive libri. Montagne di fatturato.
Ascolti il parere dei periti. TI racconteranno delle tracce di sangue nell’automobile. Di DNA. Di profondità e numero delle ferite. Forse l’accusa mostrerà immagini dell’efferato crimine, quelle foto in formato venti per trenta, come le vedi nei film.
E quando il giudice batterà il martello, la seduta sarà rinviata al giorno successivo. Ti pulirai dalle briciole e penserai che, in fin dei conti, era meglio comprare una delle ultime udienze. Sei uno di quei giovani senza occupazione che fa l’università e ha davanti a sé un’infinità di master prima di vedere un lavoro. Ci sei venuto solo perché ne hanno parlato tutti. Per vedere le facce. Per farti vedere. Hai messo il vestito migliore, quello che se una telecamera ti inquadra, non fai una brutta figura. Forse qualcuno ti nota.
Esci e, mentre ti incammini sulla via del ritorno, un tizio ti urta e ti fa ruzzolare. Non si ferma neanche per chiederti scusa, ha molta fretta. Ha rovinato il tuo vestito nuovo.
Ti alzi, ti spolveri e pensi.
Pensi ai milioni di copie della Franzoni. Pensi alle marche di jeans firmati, ai talk show, a Marzouck e al suo periodo più bello.
E per un momento, solo un infinitesimo della tua vita, ti dici che la prossima non ti farai passare la mosca al naso.
La prossima volta, quello davanti ai flash potresti essere tu.
sempre la solita storia
eccoci qua nuovamente a paRLARE DELLA PROVERCELLI che pareggia.Il primo tempo e' stato dominato in lungo ein largo dalla Pro,che era andata in vantaggio conun gol di vasoio,pochi minuti dopo ariva il raddoppio della Pro .....prontamente annullato dall'arbitro??????,e al quarantacinquesimo del primo tempo arriva il colpo di grazia dell'arbitro che dopo aver dato un rigore inesistente al rodengo saiano...(aproposito che cos'e' rodengo saiano?) espelle uno dei nostri senza alcun motivo.Gli undici leoni della provercelli nel secondo tempo pur essendo in 10sfiorano piu' diuna volta il gol ,gol che purtroppo non arrivera'.Una partita che per noi avrebbe potuto prendere totalmente un 'altra piega rovinata da un arbitro totalmente incompetente.
CAPITOLO CURVA la curva risente della mancanza dei capi storici comunque iW.L. si danno da fare e non fanno mai mancare l'apporto alla squadra,tanti sono i cori a favore dei ragazzi della curva che sono stati colpiti da un ingiusta diffida di 4 anni atal proposito e'stata indetta una lotteria per tirare su i soldi per poter presentare il ricorso al tar.La lotteria e' andata molto bene da quelloche mi hanno raccontato gli amici della curva,e nel giro di poche domeniche sperano di aver raccolto la cifra per il ricorso ........AVANTI CURVA OVEST AVANTI W.L. NON MOLLATE MAI....... UN SALUTO AI DIFFIDATI
CAPITOLO CURVA la curva risente della mancanza dei capi storici comunque iW.L. si danno da fare e non fanno mai mancare l'apporto alla squadra,tanti sono i cori a favore dei ragazzi della curva che sono stati colpiti da un ingiusta diffida di 4 anni atal proposito e'stata indetta una lotteria per tirare su i soldi per poter presentare il ricorso al tar.La lotteria e' andata molto bene da quelloche mi hanno raccontato gli amici della curva,e nel giro di poche domeniche sperano di aver raccolto la cifra per il ricorso ........AVANTI CURVA OVEST AVANTI W.L. NON MOLLATE MAI....... UN SALUTO AI DIFFIDATI
venerdì 15 febbraio 2008
giovedì 14 febbraio 2008
Nuovo blog
Ecco un nuovo blog sul quale si potra' discutere di calcio ,tifo politica,belle donne buon mangiare e buon bere......e..... avoi l'ardua sentenza di giudicare il mio operato.
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